La criminalità organizzata nel commercio dello zafferano
Oggi, giornata nazionale della legalità, vogliamo parlare di uno dei temi che ci ha spinti ad iniziare questo progetto: le contraffazioni e i metodi criminali nel commercio dello zafferano.
Questo articolo è un estratto della tesi di laurea di Ala Azadkia frutto di ricerche sia bibliografiche che in campo avvenute fra Iran e Italia relativamente al commercio internazionale dello zafferano.
La produzione mondiale dello zafferano si concentra nella sua quasi totalità in Iran, infatti ogni anno circa il 95% della produzione globale di questa nobile spezia che corrisponde a circa 400 ton/anno proviene dalla Persia.
Questo dato è sconosciuto alla maggior parte delle persone perchè tradizionalmente l'Iran non si occupa direttamente del commercio mondiale dello zafferano, bensì vende il prodotto in stock ad altri stati i quali si occupano della vendita finale. E' per questo motivo che la maggior parte dello zafferano presente in commercio risulta proveniente dalla Spagna. Questa situazione si è aggravata notevolmente dopo l'entrata in vigore degli embarghi ai danni dell'Iran a partire dal 2008. Infatti a seguito di queste restrizioni è aumentata la quantità di zafferano venduto in stock dall'Iran a paesi terzi, è aumentato il mercato nero e si sono aggiunti dei passaggi intermedi prima della vendita finale.
Uno dei problemi maggiori dovuti a questa situazione è quella delle sofisticazioni del prodotto. Secondo dati sulle frodi alimentari il mercato dello zafferano risulta essere, infatti, uno dei più fraudolenti al mondo. Ad ogni passaggio di vendita aumenta il rischio che il prodotto possa essere tagliato e alterato in tanti modi al punto da diminuirne la sua qualità e in alcuni casi la sicurezza alimentare del prodotto. Ad esempio possono essere aggiunti nello zafferano in polvere prodotti quali curcuma o peggio segatura di legno, nel caso di pistilli interi possono essere aggiunti germogli di mais, sfilacci di carne e pistilli di cartamo, un fiore che ha proprietà coloranti. Altre sofisticazioni possono essere fatte aumentando il peso dei pistilli con aggiunta di oli, acqua zuccherata o coca cola, oppure con laggiunta di sostanze coloranti. Per dare un'idea del giro illecito nel mercato dello zafferano, nel 2010 Asaja, l'associazione degli agricoltori spagnoli, ha dichiarato che circa il 90% dello zafferano venduto dalla Spagna è soggetto a sofisticazioni.
Un'ulteriore prova di questo dato deriva dall'estrapolazione dei dati forniti dal sito www.tredemap.org (il sito che fornisce i volumi di vendita di tutti i prodotti commerciati nel mondo) relativi al bilancio import/export e produzione di zafferano in Spagna. Su 17 anni osservati in ben 13 anni la quantità di zafferano esportato dalla Spagna supera di gran lunga il bilancio dello zafferano importato, più quello prodotto al netto del consumo. Inoltre su 17 anni in ben 4 anni la quantità esportata di zafferano dalla Spagna supera la quantità di zafferano prodotto nel mondo. Per rendere l'idea, nel 2010, anno in cui Asaja ha pubblicato i dati sulle contraffazioni, in Spagna si sono importate 75 tonnellate di zafferano, se ne sono prodotte circa 2 tonnellate e se ne sono esportate 193 tonnellate arrivando quasi a raddoppiare la quantità prodotta a livello mondiale stimata in circa 120 tonnellate. Con questi numeri la Spagna domina il mercato mondiale a fronte di una produzione interna che arriva al massimo a 2,3 ton/anno e un sistema di importazione in stock che, come si evince dai numeri sopra riportati, nasconde evidenti truffe.
Dallo studio di report della polizia degli Emirati Arabi Uniti abbiamo informazione che diverse associazioni criminali dedite al commercio della droga e delle armi di contrabbando negli ultimi anni si sono dedicate al contrabbando di ingenti stock di zafferano traendone enormi profitti e un basso rischio rispetto ad altre attività criminali.
Questi da e queste notizie rapprentano uno dei motivi per abbiamo iniziato questo progetto.